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Comune di Prato

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11/11/2022 10:46
Mangani ok Cultura Dal 12 novembre al 3 dicembre dalle 15 alle 19

"Extra nove Volarism. Un racconto dai mille accenti alla Gualchiera di Coiano a Prato"

L'assessore alla Cultura Simone Mangani: "Diamo il benvenuto da parte dell'Amministrazione comunale a tutti gli artisti, ringraziando in particolar modo coloro che ci hanno messo in connessione"

Sabato 12 novembre alle 17, alla Gualchiera di Coiano, via Gualchiera 33 a Prato sarà inaugurata la mostra di pittura e scultura “ Extra nove Volarism. Un racconto dai mille accenti alla Gualchiera di Coiano a Prato” e proseguirà fino al 3 dicembre 2022, tutti i giorni dalle 15 alle 19 ad ingresso gratuito.

24 artisti provenienti da nove diversi paesi dell’Europa presentano le loro opere in uno degli spazi storici più iconici del territorio pratese.

"Diamo il benvenuto da parte dell'Amministrazione comunale a tutti gli artisti, ringraziando in particolar modo coloro che ci hanno messo in connessione e le associazioni che aiutano la Gualchiera e ne danno una mano per questa esposizione - dichiara l'assessore alla Cultura Simone Mangani. La Gualchiera di Coiano è uno dei luoghi più importanti per la storia produttiva della città e anche per la storia attuale, un vero e proprio deposito di memoria a cielo aperto. È molto interessante, inoltre, che ci siano 9 nazionalità diverse legate dallo strumento dell'arte visiva, questo viaggio è ancora più ricco proprio per questo motivo".

Il progetto “ Extra nove Volarism” prende spunto da un’idea nata l’estate scorsa durante un symposium a Volary, una ridente cittadina nella Selva Boema prossima al confine con la Germania e punto di incontro internazionale di personaggi che hanno fatto dell’arte la loro professione e la loro passione. Il symposium, organizzato da Vít V. Pavlík, ha dato vita a un motto, “Extra” e ha suggellato una particolare pratica artistica che non si identifica in uno stile ma si apre a un confronto tra linguaggi nuovi e diversi, come un ponti-punti di unione nell’arte.

“Volarism” rappresenta un concetto che distingue un tempo, uno spazio, un pensiero comune riguardo l’arte e il fare arte di tutti i partecipanti all’esposizione alla Gualchiera di Coiano, che sono attivi e presenti nel panorama culturale contemporaneo, nazionale e internazionale.

“Volarism, è uno stato d'animo! È nato 7 anni fa, in un'idilliaca cittadina della Boemia meridionale, per mia iniziativa. Volary è diventata rapidamente un polo di attrazione per artisti provenienti dall'Europa. Dagli scambi di esperienze e dall’eclettismo dei lavori si è passati rapidamente a interpretarlo come movimento artistico. Una cosa è chiara, nel breve tempo trascorso dalla sua creazione, si notano dei denominatori comuni del fenomeno: il primato dei valori e il rifiuto del luogo comune nell'arte; il rifiuto della ripetitività e il carattere propositivo delle creazioni dei gruppi invitati - afferma Vít V. Pavlík, insegnante d’arte e sindaco di Volary. Sarebbe prematuro parlare di volarism, una tendenza europea con una missione universale?  Senza fare congetture, siamo certamente di fronte a uno stato d'animo che ha un luogo, un'essenza, un valore, e richiede l'accreditamento di un nome che non può essere altro che Volarism”.

Prendono parte all’esposizione i seguenti artisti dall’Europa: Vít V. Pavlík (Repubblica Ceca), Vít Pavlík junior (Repubblica Ceca), Pavel Klíma (Repubblica Ceca), Šárka Coganová (Repubblica Ceca), Věra Krumphanzlová (Repubblica Ceca), Vladimír Šavel (Repubblica Ceca), Lenka Sárová-Malíská (Repubblica Ceca), Michal Dubnický (Repubblica Ceca), Milan Pokorný (Repubblica Ceca), Pavel Talich (Repubblica Ceca), Marie Šechtlová (Repubblica Ceca), Zdeněk Harazin (Repubblica Ceca), Zdeněk Přibyl (Repubblica Ceca),  Vlastimil Slabý (Repubblica Ceca), Petra Jovanovská (Macedonia del Nord), Hubert Huber (Germania), Alfred Seidel (Germania), Dalia Blauensteiner (Austria), Anna Schumacher (Polonia), Krzysztof Bartnik (Polonia), Teodor Buzu (Moldavia), Vasile Sarca (Romania), Mattia Crisci (Italia) e Cecilia Chiavistelli (Italia).

L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Associazione degli Artisti della Boemia del Sud, AJV, presente già dal 1922 e poi ricostituitasi nel 1989 per dare supporto agli artisti; con l’Associazione Insieme per il recupero della Gualchiera di Coiano, costituita nel 2016 con l’obiettivo di riprendere dall’oblio del tempo l’edificio storico e conservarne la sua lunga storia, con SI-PO, l’Istituto culturale tedesco di Prato per la promozione della lingua e della cultura tedesca. Per “Extra nove Volarism” hanno concesso il patrocinio la Regione Toscana, il Consolato onorario della Repubblica Ceca e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Prato. Inoltre hanno collaborato Signal di Montemurlo, Associazione Aparte Prato, TV Prato, Officine Croma Firenze, Il Podere Le Corbellicce, Pasticceria Tintori e Libraccio Firenze.

All’inaugurazione saranno presenti i rappresentanti istituzionali e dell’organizzazione, le autorità cittadine e alcuni artisti della Repubblica Ceca e della Germania, fra cui: Vit V. Pavlik, sindaco di Volary, direttore e docente della scuola d'arte di Volary e Presidente AJV, l'Associazione degli artisti della Boemia del sud; Vit Pavlik jr. artista, Teodor Buzu Accademico e insegnante alla scuola d'arte di Tabor e membro del direttivo di AJV, Zdeněk Harazin artista e grafico e Alfred Seidel, professore all’Università di Passau. La presentazione critica è a cura di Attilio Maltinti.

Durante il vernissage prenderà parte con un intermezzo musicale l’Ensemble Nerua Merwa di Officine Croma, composta da Goffredo Morini (violino) Edoardo Ricci (sassofoni e cornetta), Francesco Donnini (flicorno), Alessandro Geri (contrabbasso), Gianfranco Ravenni (tromba), Fabio Bussonati (percussioni), Marco Giovannoni (sax tenore) e Luigi Guarnieri (aerofoni e composizione direttiva).

Il servizio fotografico sarà a cura di Marco Berni, artista fotografo pluripremiato.

La mostra intende sottolineare come la pratica artistica non conosca confini anzi può costituire argomento di dialogo, condivisione di interessi ed esperienze e divulgazione di nuovi e differenti stimoli per quanto riguarda il linguaggio artistico, stile e tendenze. Infine può fornire delle ottime occasioni di confronto con altri artisti presenti sul territorio e costituire così una comunità dinamica di idee e tendenze.

Molti tra i partecipanti sono professori di Accademia, di Licei e di scuole di arte, Vít V. Pavlík è sindaco di Volary, direttore della Scuola d’arte della città e Presidente della storica Associazione degli Artisti della Boemia del Sud, AJV, di cui la gran parte degli artisti presenti in mostra fanno parte; mentre Pavel Klíma, oltre ad essere artista è membro del Parlamento e Vice governatore della Boemia del Sud. Vasile Sarca è ex ambasciatore culturale della Romania.

La storia del luogo che ospita la mostra risale al 1200, quando grazie alla costruzione del sistema di canali, che dal Bisenzio arrivavano fino all’Ombrone Pistoiese, detto “Le Gore di Prato”, il mulino Naldini e successivamente la Gualchiera di Coiano, hanno usato la forza motrice dell’acqua per la macinazione del frumento e la lavorazione delle pezze di lana. Questa struttura, conosciuta come Gualchiera di Coiano, si è ampliata nei secoli, giungendo fino a noi, rendendo testimonianza del lavoro e della crescita della città di Prato.
L’impianto era gestito da un gualchieraio che, nel 1579, risulta essere Piero da Ponte il quale, come ormai era consuetudine, oltre a sodare e purgare panni forestieri, berretti e lendinelle, vi esercitava anche la tintura degli stessi, adoperando tuttavia colori di bassa qualità, come i neri, i bigi ed i tabaccati, impiegati perlopiù per panni utilizzati dai contadini.

La famiglia da Ponte, la cui continuità è rappresentata dai Filippi, manterrà la conduzione sia del mulino che della gualchiera fino al XVII secolo, quando ad essi subentreranno i Franchi, altra importante famiglia di gualchierai pratesi. Agli inizi del Novecento ai Franchi subentreranno i Ciolini. Saranno questi ultimi a trasformare gli antichi apparati delle gualchiere con lei più moderne “fole” e “purgapanni”, per i quali la sola energia idraulica, non fu più sufficiente, richiedendo l’affiancamento prima di un motore a gas povero e poi di uno elettrico. Tale conformazione, con le sue sei fole e quattro purgapanni in legno, è rimasta pressoché immutata fino agli anni Novanta, quando la gualchiera è stata acquistata dal Comune di Prato.

cp

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