Giornata del rifugiato politico in Bielorussia, a Prato una famiglia è stata accolta grazie all'associazione Talaka
In occasione della giornata del rifugiato politico in Bielorussia che si svolge domenica 21 maggio, dedicata a tutti coloro che hanno perso la vita in nome della libertà e della democrazia, Prato si dimostra ancora una volta vicina ad una causa che riguarda l'Italia e l'Europa.
La nostra città ha infatti accolto nel febbraio scorso una famiglia di rifugiati politici bielorussi composta da sei persone e lo stesso ha fatto 2 anni fa con Yulya Yukhno, ex prigioniera politica e presidente dell'associazione Talaka ("solidarietà" in bielorusso). Il progetto messo in piedi dalla rifugiata bielorussa nasce appunto per dare una mano a chi scappa dal paese, un Paese quello governato da Alexander Lukashenko in cui i diritti vengono negati.
Accogliere chi vuole lottare per la democrazia e per la libertà: è questa la volontà di Yulya Yukhno e della sua associazione che si impegna della sensibilizzazione della società italiana sulla situazione in Bielorussia, nella stabilizzazione dei contatti con l'Italia, nell'integrazione dei rifugiati politici, nella difesa dei diritti dei cittadini e nella realizzazione dei progetti umanitari, culturali e formativi.
Grazie all'aiuto di Cisl e Iscos nel supportare le testimonianze, Prato compie un atto di solidarietà che la collega alla Bielorussia, dando voce a chi in questo momento non ce l'ha con una progettualità che cerca di porre al centro dell'attenzione la mancanza dei diritti in un paese non lontano dal nostro.
"Come Amministrazione comunale ci teniamo ad essere cassa di risonanza di una situazione internazionale che ha dei risvolti spietati - ha commentato il vicesindaco Simone Faggi -. I diritti in Europa sono strettamente connessi col nostro vivere quotidiano, ma è bene sensibilizzare rispetto a quello che accade quando si oltrepassano i perimetri europei perché i diritti e i valori che cerchiamo di difendere e tutelare rappresentano un tesoro inestimabile ed estenderli anche in contesti a noi vicini rappresenterebbe un futuro di pace per tutti".
"E' importante non essere indifferenti rispetto a quello che si sta vivendo in Bielorussia - ha precisato il segretario generale della Cisl Fabio Franchi -. La Bielorussia è in Europa, non è lontana da essa e l'Ucraina ci dovrebbe insegnare che una politica estera è necessaria per avere una comunità europea accogliente, democratica e libera. Vicino all'Europa, in Bielorussia, oggi c'è un dittatore che imprigiona e nega i diritti e la democrazia al paese e ai suoi cittadini, per cui è nostro dovere sostenere questa battaglia di libertà e democrazia".
"Eravamo in 18 in una cella per 2 persone, senza una doccia, senza aria fresca, senza cure mediche, in condizioni disumane, ma io sono riuscita a scappare e a trovare asilo politico - ha aggiunto la presidente dell'associazione Talaka Yulya Yukhno durante il racconto dei suoi giorni da detenuta -. Adesso voglio fare lo stesso con chi si trova nella situazione in cui ero io 2 anni fa. Voglio aiutare, esattamente come è stato fatto con me".
"Il mondo di Yulya è un mondo che a noi occidentali è abbastanza sconosciuto - ha concluso il consigliere delegato Iscos Antonio Cerqua -. Quando l'abbiamo conosciuta abbiamo capito subito l'importanza della causa che stava portando avanti, perché è opportuno far conoscere e sensibilizzare".
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