"Per non dimenticare", le celebrazioni a 31 anni dalle stragi di Capaci e via d'Amelio
Si è tenuta stamani ai giardini "Francesca Morvillo", nel piazzale Giovanni Falcone e Paolo Borsellino davati al Tribunale di Prato, la deposizione della corona di alloro al cippo commemorativo in memoria del 31° anniversario delle stragi di Capaci e via d'Amelio, organizzata in collaborazione con il Centro Studi Borsellino e Falcone di Prato.
Alla cerimonia erano presenti il vicesindaco Simone Faggi, il prefetto Adriana Cogode, l'ex magistrato Antonio Ingroia, il presidente del Tribunale di Prato Francesco Concetto Gratteri, il procuratore della Repubblica Laura Canovai, l'assessora alla Mobilità Flora Leoni, l'assessora alla Memoria Ilaria Santi, il presidente del Centro Studi Borsellino e Falcone Enzo Picardi, la Provincia di Prato, i rappresentanti dei Comuni della Provincia, le Forze dell'ordine e le Forze armate.
In particolar modo l'ex magistrato Antonio Ingroia, che durante la sua carriera ha lavorato a stretto contatto con i due storici magistrati, ha ripercorso il momento dell'attentato del 23 maggio 1992 a Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, la moglie e la scorta, e i mesi successivi della battaglia che Paolo Borsellino continuò a fare contro la mafia e in nome dell'amico, fino alla sua morte il 19 luglio dello stesso anno nella strage di via d'Amelio. Ingroia ha poi ricordato l'importanza della lotta alla criminalità organizzata e la pericolosità dell'indifferenza attorno a quello che ancora oggi rimane un germe che attanaglia molte zone del nostro Paese e non solo.
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