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Comune di Prato

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04/10/2023 19:28
Barberis Valerio Ambiente Nell'ambito del progetto "Arte per la forestazione" dell'associazione Arte Continua in collaborazione con il Comune

Piantato il primo albero del Bosco delle Neofite a Tobbiana lungo viale Allende

Nell'area sorgeranno 150 alberi di specie diverse tra caducifoglie e sempreverdi, oltre a 400 arbusti distribuiti su una superficie di 7.500 mq. L'intervento è stato realizzato con il ricavato di una vendita all'asta benefica di opere d'arte

Oggi pomeriggio 4 ottobre, nel giorno consacrato a San Francesco, è statro piantato il primo dei 150 alberi che costituiranno il Bosco delle Neofite in via dell'Orsa Minore a Tobbiana, lungo viale Allende, nell'ambito del progetto "Arte per la forestazione" promosso dall'associazione Arte Continua in collaborazione con il Comune di Prato.

 Alla piantumazione hanno preso parte il sindaco Matteo Biffoni, il vescovo di Prato Giovanni Nerbini, l’assessore all’Urbanistica e ai Lavori pubblici Valerio Barberis, il presidente di Arte Continua Mario Cristiani e il professor Stefano Mancuso, che ha progettato l'intervento insieme a Pnat.

L'associazione ha promosso la vendita all'asta di opere d'arte e i fondi raccolti consentiriranno di creare un’area boschiva, che Stefano Mancuso e PNAT hanno denominato appunto  Il Bosco delle Neofite , con  150 alberi di specie diverse tra caducifoglie e sempreverdi, oltre a 400 arbusti distribuiti su una superficie di 7.500 mq, arricchiti da accessi e percorsi realizzati con materiali naturali e permeabili e da un l'impianto di irrigazione. "Le opere d'arte si "trasformeranno" in alberi, ma senza scomparire - spiega l'assessore all'Urbanistica Barberis - Un'area verde importante che riqualificherà l'area, anche perchè sorge accanto ad una delle arterie maggiormente trafficate della città". "Con il Laudate Deum proprio oggi Papa Francesco ci ha esortato a prenderci cura del mondo in cui viviamo e a fare qualcosa contro la crisi climatica - ha aggiunto il vescovo Nerbini - L'iniziativa che prende il via oggi si pone in questo solco, per ridare un'anima verde a strade e case: non ci possono essere cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali". Un concetto ampliato anche dal presidente di Arte Continua Mario Cristiani, che ha sottolineato la necessità di "dare verde, ossigeno e bellezza a chi ora abita in queste aree, ma pensando anche a chi verrà dopo". Il professor Mancuso ha invece spiegato il perchè del nome scelto per il nuovo giardino: "Si chiamerà delle neofite perchè non ci sono piante autoctone, il primo albero è infatti un Ginko Biloba, un albero antichissimo, presente su tutta la Terra da oltre 100 milioni di anni. In questo c'è una scelta precisa, oltre ad essere un augurio, perchè ad esempio anche il cipresso non era in origine una pianta del paesaggio toscano. E' necessario agire per proteggere e conservare la nostra casa comune, l'unica che abbiamo e l'unica a poter ospitare la vita. In questo l'Amministrazione comunale pratese è stata pronta a concretizzare il concetto e da poche altre parti ho visto questa velocità tra il progettare e il fare". L'iniziativa si inserisce infatti nella più ampia strategia di Prato Forest City, che conta varie aree di forestazione in città: "Prato è stata scelta tra le 100 città europee e 9 italiane per l'impatto climatico zero entro il 2030, la carbon neutrality - dice infine il sindaco Matteo Biffoni - Ed è stata scelta dalla Commissione Europea proprio in virtù delle politiche che ha attuato fin dall'inizio per portare il verde in città e aumentare la qualità della vita proprio attraverso il verde, concepito non come abbellimento ma come presidio di salute". 

L’intervento può arrivare ad assorbire fino a 3000 kg di CO2 all’anno e abbattere le polveri sottili provenienti dall’intenso traffico della zona, offrendo allo stesso tempo agli abitanti del quartiere uno spazio verde di relax a contatto con la natura.

Come detto l’avvio dell’iniziativa è stato reso possibile grazie a una campagna di raccolta fondi istituita nel 2022 tramite la messa all’asta di grafiche, serigrafie, litografie e pezzi unici generosamente donati da diciassette artisti internazionali: Per Barclay, Massimo Bartolini, Loris Cecchini, Alberto Garutti, Carsten Höller, LABINAC (Maria Thereza Alves e Jimmie Durham), Cildo Meireles, Giovanni Ozzola, Tobias Rehberger, Kiki Smith, Pascale Marthine Tayou, Nari Ward ed Antony Gormley. Nella stessa occasione sono stati battuti anche le stampe e i cofanetti dei vini realizzati in occasione di Arte x Vino = Acqua , iniziativa collegata alla campagna ONU indetta per il 2003, anno mondiale dell'acqua, con la quale l’Associazione è riuscita a donare due milioni di euro garantendo l'accesso all'acqua potabile ad alcune comunità in difficoltà in varie parti del mondo.di.

cb

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