Un edificio moderno e ad emissioni zero prende il posto di un’ex capannone abbandonato
Prismalab è il terzo e più complicato tassello del mosaico del Piano di Innovazione Urbana di Comune di Prato e Regione Toscana al Macrolotto Zero: un percorso non facile quello che ha portato dal rudere dell’ex filatura Pieri, che occupava tutta l’area tra via Filzi e via Pistoiese accanto al Circolo Curiel, al moderno edificio che oggi vediamo svettare a cavallo tra le due arterie, con il tetto a capanna che allude all’architettura industriale e la torre ispirata alle ciminiere che caratterizzavano il cielo di Prato. Un percorso che ha dovuto anche fare i conti con i lunghi stop imposti al cantiere dai due lockdown del Covid e le difficoltà nel reperire i materiali edili.
Tutto è cominciato nel 2016, quando il Comune di Prato si è aggiudicato il bando della Regione Toscana per l’innovazione urbana con un finanziamento complessivo di 8 milioni e 200mila euro (6 milioni della Regione + 2,2 del Comune). L’obiettivo era la rigenerazione urbana del Macrolotto Zero, un’area “vicina ma lontana” dal centro storico, senza spazi pubblici e con vari profili di degrado architettonico. Tre i progetti per “ricucirla” alla città tramite azioni di recupero di alcuni edifici artigianali rappresentativi della storia del distretto tessile di Prato, demolendo vecchi capannoni industriali dismessi per rafforzare lo spazio pubblico e i servizi collettivi del quartiere: il mercato coperto di via Giordano, il playground di via Colombo e la medialibrary-Prismalab, il tutto connesso all’interno del quartiere e con il centro storico grazie alla riqualificazione complessiva dello spazio pubblico di via Pistoiese, via Giordano ed alcuni tratti di via Colombo e via da Verrazzano. Ad elaborare i progetti, che hanno ricevuto vari riconoscimenti in Italia e all’estero per la qualità architettonica degli interventi, è stato il Servizio Urbanistica del Comune, in particolare Michela Brachi, Massimo Fabbri e Alessandro Pazzagli, in collaborazione con Silvia Pinzauti, Viola Valeri, i dirigenti Francesco Caporaso, Pamela Bracciotti e l’assessore Valerio Barberis. “Con l’apertura di Prismalab si completano i lavori relativi al progetto PIU di Prato, che è considerato, ormai da anni, uno degli interventi più importanti di rigenerazione urbana a livello nazionale ed europeo per la qualità architettonica e della progettazione degli spazi pubblici - afferma l'assessore all'Urbanistica Valerio Barberis - Sono stati recuperati due vecchi edifici industriali e destinati a nuove funzioni innovative a servizio del quartiere e di tutta la città, circa 10.000 mq di spazi pubblici sono stati riqualificati complessivamente, è stato aperto un nuovo playground di circa 6.000 mq e con Prismalab si apre un ulteriore polmone verde di circa 2.200 mq che collega Via Pistoiese a Via Filzi. Il mio ringraziamento va agli uffici del Servizio Urbanistica ed agli altri servizi del Comune di Prato, oltre ai professionisti e le imprese coinvolte, che hanno reso possibile questo risultato che, 8 anni fa sembrava semplicemente impossibile: oltre alla professionalità e la qualità del lavoro io ho sempre visto e percepito l’entusiasmo e la consapevolezza della rilevanza del progetto PIU per il futuro del Macrolotto zero e di tutta la città di Prato” .
I progetti sono frutto di un lavoro intenso, partito dall'acquisizione delle aree private. Al termine di lunghe e complesse procedure di gara, dovute all'ampia partecipazione di imprese da tutta Italia ai due bandi pubblicati dal Comune di Prato nel marzo 2018 (in tutto 265 domande di cui 226 per il mercato coperto e 39 per medialibrary- coworking), la Vespignani Costruzioni di Pistoia si è aggiudicata i lavori per PrismaLab per un totale complessivo di 2.102.450 euro.
I lavori sono avviati ad inizio 2019 con l’imponente abbattimento dei 15mila metri cubi occupati dal vecchio edificio della fabbrica Pieri, l'equivalente di 50 appartamenti.
La demolizione ha consentito l’apertura dell’isolato e la creazione di una piazza verde collegata pedonalmente con via Filzi e via Pistoiese. L'edificio recuperato ospita al piano terra ospita la sala lettura con 45 posti studio e il punto prestito, sul modello della Lazzerini come fabbrica della cultura, e l’area relax. Al primo piano troviamo lo spazio coworking con tutti servizi per le giovani imprese, dalle postazioni di lavoro per sei start up alla sala per le riunioni. All'esterno un grande spazio pubblico all'aperto con parcheggio sul lato di via Filzi e percorso pedonale da via Pistoiese al centro città.
Il nuovo edificio è completamente ad emissione zero, grazie ai pannelli fotovoltaici e all'uso dell'acqua di falda a - 90 metri di profondità per riscaldare d'inverno e refrigerare d'estate gli ambienti. L’acqua di falda utilizzata per lo scambio termico con il gruppo frigorifero polivalente verrà successivamente reimmessa nella stessa falda tramite un pozzo di resa distanziato da quello di presa. Il gruppo frigorifero polivalente così come gli scambiatori ed i gruppi di pompaggio verranno installati in un apposito locale interrato.
cb
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