salta la barra


Comune di Prato

 indietro
01/12/2023 13:28
biffoni Legalità Stamani al Centro Pecci il convegno "Lavoro sicuro - Analisi e prospettive"

Piano Lavoro Sicuro, a 10 anni dalla tragedia del Teresa Moda controllate a Prato oltre 11mila aziende

Il tasso di di regolarità riscontrato nelle imprese controllate dal nucleo ispettivo del Piano Lavoro Sicuro della Regione Toscana è più che triplicato a Prato, passando a dal 20% del 2014 al 63%el 2023

In nove anni il trend di regolarità riscontrato nelle imprese controllate dal nucleo ispettivo del Piano Lavoro Sicuro della Regione Toscana è più che triplicato a Prato, passando a dal 20,2% del 2014, quando è stata avviata la prima fase del progetto, al 63,5% del 2023, mentre su base regionale il tasso è raddoppiato, passando dal 32,5% al 65,9%. Dal 2 settembre 2014 al 31 ottobre 2023 (la quarta fase si è aperta il 1 gennaio 2021 e si concluderà il prossimo 31 dicembre) sono state ispezionate 18.810 imprese nell'area della ASl Toscana Centro, di cui 11.077 a Prato con 25.867.000 euro di sanzioni riscosse. Sono alcuni dei numeri presentati stamani al   Centro Pecci nel convegno   "Lavoro Sicuro - Analisi e prospettive", coordinato dall'assessore alle Politiche di cittadinanza Simone Mangani, in cui sono stati presentati gli interventi svolti dalla Regione Toscana, dal Comune di Prato, dalla Procura della Repubblica di Prato e dalla rete Satis a 10 anni dalla tragedia dell'incendio al Teresa Moda di via Toscana, il 1° dicembre 2013, in cui morirono sette operai cinesi. L'avvio del progetto di controllo sulle condizioni di lavoro nelle aziende nel settembre 2014, con l'assunzione di 74 Tecnici della prevenzione, di cui 50 destinati a Prato, è stata la risposta a quel rogo scatenato dal corto circuito di una stufa elettrica ed alimentato velocemente dai materiali sintetici stipati nel pronto moda. Non ci fu scampo per cinque uomini e due donne, che lavoravano e vivevano nel capannone fianco a fianco con le taglia e cuci, gli impianti elettrici non a norma e le cucine improvvisate con bombole di gas: "Questa è stata la reazione delle istituzioni locali di fronte ad un evento così tragico, avvenuto nella città del lavoro per antonomasia, del progresso e dell'accoglienza - ha detto il sindaco Matteo Biffoni - Abbiamo risposto con i fatti, non con slogan, spot e discorsi. Grazie al progetto organizzato e sostenuto da Regione Toscana, Procura di Prato, Comune, in collaborazione con le Forze dell'ordine, siamo arrivati a risultati importanti, ma a 10 anni di distanza oggi ribadiamo che non si torna indietro dalla strada tracciata, quella della legalità e del rispetto delle regole". "Non ci può essere progresso nè integrazione se non ci sono legalità e rispetto della dignità e libertà dell'uomo nel lavoro - ha aggiunto anche il sostituto procuratore della Repubblica del  Tribunale di Prato Laura Canovai - Questo grandissimo lavoro svolto da Regione, Procura, Comune e Forze dell'ordine era necessario ed indifferibile in un contesto di illegalità diffusa e bisogna continuare, anche perchè ci sono nuove forme di illegalità, come il caporalato". Presente anche il console generale aggiunto della Repubblica Popolare Cinese a Firenze  Guan Zhongqi, che ha espresso la volontà di collaborare con le istituzioni di ogni livello per la sicurezza dei lavoratori. 

Ad illustrare i risultati di nove anni di attività del Piano Lavoro sicuro è stato Renzo Berti, direttore del Dipartimento Prevenzione dell'Asl Toscana Centro, che ha annunciato la prosecuzione del progetto anche per 2024 e 2025 con la quinta fase - la quarta si concluderà tra un mese, il 31 dicembre - con un trend di controllo di quasi 1000 imprese all'anno: "Siamo partiti nel 2014 come un rullo compressore passando al setaccio le aziende del territorio e in un percorso decennale, fatto da migliaia di verifiche ed interventi, abbiamo visto un'evoluzione nelle condizioni dei luoghi di lavoro, anche se rimane molto da fare e non intendiamo abbassare la guardia". Infatti gli impianti elettrici non conformi a Prato sono praticamente stati azzerati dalla Fase 1 alla Fase 4, dal 27% all'1%, mentre i dormitori sono un terzo rispetto a prima, dal 18% al 6,6%



cb

929/23

Condividi su: Condividi su Facebook Condividi su Google Bookmarks Condividi su Twitter
 indietro  inizio pagina