Il Festival Zipoli si sposta in periferia con un prezioso concerto in San Giusto

Il penultimo concerto del XIII Festival Zipoli, in programma giovedì 28 dicembre alle ore 21, intende valorizzare la periferia cittadina e in particolare la bella Pieve di San Giusto in Piazzanese che custodisce un magnifico organo costruito da Michelangelo Crudeli nel 1777, ampliato nell’Ottocento da Michelangelo Paoli e ottimamente restaurato a spese della parrocchia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato nel 2000.

L’organo sarà suonato dall’eccellente maestro friulano Beppino Delle Vedove, organista di fama internazionale, attualmente direttore del Conservatorio di Udine, che eseguirà di Domenico Zipoli i Quattro Versi e la Canzona in Re minore, la toccante Elevazione in Fa maggiore e lo spiritoso Post Communio. Nell’esecuzione dei Versi interverranno anche le voci dell’Ensemble pratese Sesquialtera diretto da Pierluigi Chiarella, gruppo specializzato nell’esecuzione della polifonia antica.

Il gruppo vocale interverrà insieme all’organo anche nell’esecuzione del suggestivo Recercar con obligo di cantare la quinta parte senza toccarla di Gerolamo Frescobaldi e canterà brani del proprio repertorio a cappella, come il Kyrie e il Sanctus dalla Missa Ave maris stella di Josquin Desprez, il Magnificat Quarti Toni di Francisco Guerrero, Es ist ein Ros entsprungen di Michael Praetorius e Laetatus sum di Alessandro Scarlatti.

In conclusione dell’importante programma Delle Vedove eseguirà all’organo lo spettacolare Concerto per violino e orchestra op. 3 n. 3 di Antonio Vivaldi, trascritto per strumento a tastiera da Johann Sebastian Bach.

È da ricordare che proprio sul prezioso organo di San Giusto – insieme a quello della Cappella del Sacro Cingolo in Duomo – Gabriele Giacomelli ha registrato nel 2019 l’Opera Omnia organistica di Domenico Zipoli in un doppio CD per Elegia Records.