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Comune di Prato

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31/01/2024 11:26
Immigrazione La percentuale di alunni stranieri rispetto al totale č del 28%, la pių alta in Italia

"Scuola plurale", Prato presenta il proprio Sistema integrato per l'inclusione scolastica

Prato si conferma come la provincia con la maggior incidenza di stranieri rispetto alla popolazione residente: 195.331 cittadini, di cui 46.901 residenti stranieri, pari al 24%, in grande maggioranza di origine cinese. Una percentuale che sale al 28% nelle scuole, come indica lo studio sugli alunni stranieri effettuato dal Ministero dell'Istruzione e del merito nell'agosto 2023, ovvero la più alta a livello nazionale e più del doppio della media italiana, pari al 10,6%. Nell’anno scolastico  2021/2022 erano presenti  5.618 alunni con cittadinanza  non italiana alla scuola primaria e secondaria di I grado, di cui la metà cinesi.

Di fronte a questo melting pot da governare, a caratterizzare l'area pratese è il Sistema integrato territoriale che ha tra i suoi obiettivi principali l'inclusione scolastica attraverso accordi interistituzionali per coordinare le azioni dei singoli attori, servizi strutturati e raccordo tra soggetti sia pubblici che del terzo settore, ognuno secondo le proprie competenze, con ottimizzazione delle risorse finanziare e umane a disposizione. Proprio questo è stato il tema al centro del convegno "Scuola Plurale. Sistemi territoriali ed esperienze didattiche per alunne e alunni con background migratorio", organizzato oggi al Museo del Tessuto dall'assessorato alla Cittadinanza in collaborazione con la Regione Toscana. "Dal confronto con gli altri sistemi italiani il Comune di Prato trae spunto per rinnovare le politiche territoriali che portiamo avanti da decenni e che sono a loro volta esempio per altri"- ha detto l'assessore ai Diritti di Cittadinanza Simone Mangani. "La scuola è il luogo in cui cresce la società, è lo strumento più potente che abbiamo per coltivare la cittadinanza  - ha aggiunto il sindaco Matteo Biffoni - Abbiamo quindi il dovere di creare le migliori condizioni possibili perchè gli insegnanti possano svolgere il loro prezioso ruolo e per far sviluppare le personalità di bambini e ragazzi". 

Già da alcuni anni il Comune di Prato si è dotato del Protocollo per l’accoglienza degli alunni stranieri e lo sviluppo interculturale del territorio pratese “Scuola Integra Culture”, firmato per la prima volta nel 2007 e divenuto oggi l'accordo per l’inclusione scolastica degli alunni con background migratorio e lo sviluppo plurale del territorio pratese “Scuola Inclusione e Convivenza” S.I.C., con quattro ambiti di intervento: scolastico, exrascolastico, sociale e familiare. "E' del tutto evidente che nei prossimi anni la pressione migratoria è destinata a crescere anche per compensare i forti squilibri demografici che si determineranno nel mercato del lavoro italiano e toscano - ha  affermato l'assessore della Regione Toscana Stefano Ciuoffo -  Diventa sempre più urgente programmare politiche di medio e lungo periodo per facilitare il processo di integrazione nelle comunità locali e in questo la Toscana é sempre stata all'avanguardia  dotandosi anche di specifici strumenti normativi  e programmatici . Quella che ogni anno ci offre il Comune di Prato  è un'opportunità preziosa per promuovere un confronto tra territori toscani e nazionali sia a livello di sistemi integrati di inclusione scolastica sia di esperienza e pratiche didattiche". "Ora si parla tanto di scuola del merito, ma ritengo che dovremmo invece parlare e realizzare una scuola delle pari opportunità e dell'uguaglainza, rifacendoci all'esempio di Don Milani, che affermava che la scuola non dovesse essere come un ospedale che curava i sani e respingesse i malati - ha dichiarato anche l'assessora regionale alla Pubblica Istruzione Alessandra Nardini - La scuola è il luogo della pluralità, per questo ringraziamo il Comune di Prato per le politiche che ha realizzato in questi anni, è la leva dell'ascensore sociale che permette a tutti di crescere e diventare ciò a cui aspira. E allora bisogna garantire a tutti questo diritto, per questo la Regione Toscana investe ogni anno 6 milioni di euro nei Piani Educativi Zonali che assicurano alti standard educativi per bambini e ragazzi".    

Il Sistema prevede attività rivolte ad alunni con background migratorio, dall'accoglienza all'insegnamento dell'italiano per lo studio all'interno dell'appalto di servizi di facilitazione linguistica, didattica inclusiva e mediazione linguistico-culturale, affidato al Consorzio Metropoli. Si tratta di corsi estivi di italiano L2, campi estivi (residenziali o sul territorio), settimana dell’accoglienza NAI (laboratori con focus su aspetti linguistici  ed aspetti psico-affettivi attraverso attività ludiche e relazionali e creazione di ambiente scolastico plurale attraverso lingue altre), laboratori di facilitazione linguistica durante l’anno scolastico, Moduli di Apprendimento Linguistico Cooperativo (ALC) a classe intera (didattica  inclusiva), laboratori di preparazione all’esame (lingua per lo studio), sportelli di mediazione linguistico-culturale presso ogni istituto (comunicazione scuola–famiglia) e tutoraggio docenti e coordinamento didattico (formazione docenti). 

E poi ci sono le azioni in corso di sperimentazione, come  gli sportelli di ascolto genitori–orientamento, il rafforzamento del raccordo con l'ambiente extrascuola (laboratori di genitorialità e socializzazione, laboratori di educazione motoria) e l'integrazione con altri progetti su cultura, teatro e sport. Tra le novità introdotte nel Sistema anche una diversa e più articolata e sartoriale assegnazione delle ore di laboratorio di italiano L2 in base ai diversi diversi contesti scolastici, arrivando anche a 18 ore settimanali. Inoltre il ruolo del facilitatore si è evoluto prevedendo l'affiancamento al docente curriculare nelle classi plurilingue per determinate attività o per la creazione di materiali didattici.  "Spesso la sperimentazione di pratiche nasce dai contesti maggiormente sfidanti e può diventare un beneficio concreto per tutte le persone che fanno parte di quel contesto - hanno detto Giulia Martini e Carlotta Mancini del Servizio Immigrazione del Comune nell'illustrazione della loro relazione - Sono state investite risorse, sono stati creati strumenti e condivise pratiche per la classe plurilingue ma quelle pratiche stanno rendendo una scuola migliore per tutte le molteplicità e tutte le individualità, non solo per il backgorund migratorio. Quindi il nostro orizzonte potrebbe essere quello di andare oltre il background migratorio e parlare davvero soltanto di una scuola plurale" . 

cb

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