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Comune di Prato

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13/03/2024 10:47
Leoni Flora Polizia municipale Otto studenti universitari attualmente carcerati hanno raccontato del loro percorso di studi iniziato durante il periodo di detenzione e vissuto come possibilità di riscatto

Progetto "Educare alla Legalità", l'incontro tra gli studenti del liceo Copernico e gli studenti universitari detenuti al carcere della Dogaia

L'assessora Flora Leoni: "Entrare in carcere e relazionarsi con studenti carcerati è un'esperienza importante"

Ieri, martedì 12 marzo, un centinaio di studenti del Copernico hanno incontrato studenti universitari detenuti, in parte in presenza nella sala biblioteca/laboratorio del carcere della Dogaia ed in parte in collegamento video dalla sede del liceo. 

L'incontro è stato possibile grazie alla direzione del carcere, al responsabile della formazione carceraria e alla Polizia municipale nell'ambito del progetto "Educare alla Legalità". Otto studenti universitari attualmente carcerati hanno raccontato del loro percorso di studi iniziato durante il periodo di detenzione e vissuto come possibilità di riscatto da un passato che spesso è fonte di enorme senso di colpa nei confronti di se stessi e dei propri cari. Lo studio rappresenta per tutti loro un obiettivo fondamentale per affrontare la realtà esterna a fine pena senza dover cadere nella recidiva.

Erano presenti l'assessora alla Polizia Municipale Flora Leoni e il responsabile del Reparto Territoriale della Polizia municipale Fabio De Simone; il Direttore del carcere Vincenzo Tedeschi, il suo vice Domenico Ciaburri e la Responsabile dell'Area giuridico-pedagogica Ilenia Pisano ed infine gli studenti del Copernico, appartenenti alle classi quarte che erano accompagnati dalla Professoressa Nadia Andolina.

"E' il secondo incontro tra studenti del Liceo Copernico e studenti detenuti nel carcere della Dogaia - afferma l'assessora Flora Leoni -. Il primo si è svolto in modalità da remoto per ragioni ancora legate al contagio da coronavirus e, pur essendo molto partecipato, è stato a mio avviso, meno emotivamente coinvolgente di questo. Il fatto di entrare fisicamente in carcere e relazionarsi con studenti ristretti dal regime carcerario è un'esperienza importante per entrambe le parti. Sicuramente un incontro da ripetere e strutturare nell'ambito del progetto di educare alla legalità ed alla cittadinanza attiva". 

Sono state moltissime le domande rivolte agli studenti detenuti; erano interessati all'emozione provata al momento della carcerazione, all'aiuto offerto dall'istituzione carceraria, alle amicizie che si instaurano all'interno del carcere, a come si riesce a mantenere un atteggiamento positivo fino all'arrivo in cella, ai ritmi di vita carceraria ed al fenomeno della violenza. Gli studenti del Copernico hanno chiesto loro anche dei consigli e le risposte fornite sono state semplici e chiare. Hanno approfondito diversi temi, il trauma dell'ingresso per la perdita della libertà, degli affetti e delle amicizie, la conquista per alcuni dei permessi premio ritrovando una realtà esterna così modificata dall'essere irriconoscibile; l'importanza del rispetto delle regole e la difficoltà ad intrattenere relazioni a causa della convivenza forzata, la difficoltà di parlare lingue diverse ed avere diverse usanze. Ma in particolare hanno fatto ai ragazzi del Copernico un invito, rispettare e valorizzare la propria libertà, lo studio come valore assoluto e lo stare lontano dalla droga perché molti dei carcerati più giovani si trovano in questa situazione proprio a causa dei reati connessi a questa dipendenza.

Gli studenti/detenuti hanno ribadito la necessità di farsi forza, sostenersi tra di loro nei momenti di difficoltà sfruttando l'equipe di sostegno messa a loro disposizione, ma soprattutto sfruttare tutte le opportunità offerte dalla istituzione carceraia per costruire percorsi di studio e di lavoro che consentano il loro reinserimento nella società. 

Il Carcere della Dogaia ospita 600 persone ed è un microcosmo con problematiche amplificate del sistema sociale. La direzione ha parlato di un problema di sovraffollamento, che caratterizza tutto il sistema carcerario a livello nazionale e dell'esigenza molto sentita di intrattenere relazioni con l'esterno. Ha inoltre sottolineato più volte l'importanza di un legame proficuo tra la realtà carceraria e la vita di fuori e la necessità dell'abbattimento dei pregiudizi e dello stigma sociale che può essere un rimedio al problema della reiterazione dei reati.

L'incontro è visibile sul canale Youtube della Polizia Municipale @piemmepo


nn

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