Tribunale di Prato, Biffoni:"Cambiano i Governi, ma il Palazzo di Giustizia continua ad essere in emergenza"
"E' una situazione straordinaria in senso negativo quella del Tribunale di Prato, su cui i diversi Governi che si sono succeduti negli ultimi 14 anni non hanno fatto niente, il personale continua ad essere sottorganico di quasi il 50%, con carichi di lavoro assurdi, per non parlare dei cantieri aperti e quelli da avviare per migliorare una struttura fatiscente, dal punto di vista edilizio e della sicurezza, che si è già allagata due volte in pochi mesi". Così il sindaco Matteo Biffoni ha concluso il Consiglio comunale straordinario dedicato alla situazione del Tribunale di Prato, proposto dai consiglieri dei Gruppi consiliari di maggioranza Pd, Biffoni sindaco, Demos, Lo sport per Prato e Consiglieri indipendenti: sono intervenuti il presidente del Tribunale di Prato Francesco Gratteri, il procuratore della Repubblica Laura Canovai, il presidente della Camera Penale Gabriele Terranova, la presidente della Camera Civile Donatella Luchetti, il presidente dell'Ordine degli avvocati Marco Barone, il presidente dell'Associazione Giovani avvocati Aiga Matteo Pica Alfieri, Alessandra Pellegrini della direzione dell'Ufficio di Esecuzione penale esterna Ulepe di Prato, i parlamentari Chiara La Porta di Fratelli d'Italia e Marco Furfaro del Pd (in collegamento da Roma), l'assessore alla Sicurezza della Regione Toscana Stefano Ciuoffo e la consigliera regionale Ilaria Bugetti.
Il quadro che è emerso nei vari interventi non è positivo e le prospettive per il futuro in termini di investimenti per personale amministrativo, magistrati e lavori da terminare ed eseguire non lascia molte speranze, almeno nel prossimo futuro: " L'ultima visita di un rappresentante del Ministero della Giustizia a Prato è stata un anno fa quella del sottosegretario Francesco Paolo Sisto, che annunciò un ordine del giorno sul Tribunale di Prato che impegnava l'esecutivo alla prosecuzione e alla conclusione dei lavori strutturali del Palazzo di giustizia in tempi rapidi e all'assunzione e assegnazione di personale amministrativo, ma poi non è cambiato niente, cambiano i governi, i ministri, i viceministri e i sottosegretari ma il Palazzo di giustizia a Prato resta quello che è - ha proseguito il sindaco Biffoni - Non so più quante volte sono stato al Ministero della Giustizia a Roma per chiedere interventi concreti e assunzioni, ho parlato praticamente con tutti, tutte le volte sembrava fatta e invece niente. E niente cambierà fino a che saremo parametrati sugli utenti potenziali e sulla grandezza del territorio e non sull'effettiva mole di lavoro del nostro Tribunale, che ha un carico tra i più alti dell'Italia centrale: questo comporta che coloro che fanno i concorsi e magari vengono da fuori Prato preferiscono andare altrove, dove hanno da gestire la metà dei fascicoli. E non è certo una soluzione l'accorpamento a Firenze, perchè farebbe collassare tutta la situazione. Ma stiamo parlando di una funzione e una competenza dello Stato, quindi non mi si chieda più di distaccare altri nostri dipendenti al Tribunale di Prato, dove già abbiamo inviato - unico caso in Italia - 14 agenti della Polizia Municipale, che equivalgono a 7 pattuglie che avremmo potuto impiegare sul territorio. Noi la nostra parte l'abbiamo fatta e la stiamo tuttora facendo, ora davvero tocca allo Stato e io faccio appello a tutte le forze politiche di ogni colore affinchè riescano ad ottenere qualcosa per l'amministrazione della giustizia nella nostra città".
Come ha detto il presidente Gratteri, nella pianta organica sono previsti 26 giudici, ne mancano quattro ma la situazione potrebbe peggiorare presto. Ci sono cinque magistrati che sono entrati nelle graduatorie per il trasferimento, tre sono al penale, di cui due all'ufficio del gip/gup, e due al civile. Esiste una norma per la quale si può 'sospendere' iI trasferimento e posticipare iI possesso del nuovo incarico ma ci sono una serie di procedure da seguire. La presenza dei magistrati è indispensabile per un migliore andamento della giustizia con una trattazione dei processi e una stesura delle sentenza più veloci. «Negli anni qualcosa è stato fatto perché la pianta organica dei magistrati e stata portata da 20 a 26 e questo ha permesso di lavorare meglio e di smaltire i processi - dice Gratteri - ma l'uscita di 5 giudici sarebbe un dramma». Ancora peggio va sotto il profilo del personale amministrativo i cui numeri sono impietosi. «Ci sono compiti di amministrazione e gestione che sono insormontabili - spiega ancora - e le cose si sono complicate da quando la gestione della manutenzione è passata dai Comuni al Ministero». Per quanto riguarda gli amministrativi la scopertura sfiora il 50% con 72 unità previste (già sottostimato in partenza rispetto ad altre realtà simili) in pianta organica ma solo 40 effettivamente al lavoro. Non va meglio nemmeno con i nuovi arrivi, quelli previsti dai fondi del Pnrr: di 40 unità destinate a Prato ne son arrivate 26 di cui ora ne sono rimasti 19 perché «via via che vengono stabilizzati chiedono di essere trasferiti. II secondo problema è quello di edilizia giudiziaria: un palazzo che cade a pezzi dove per fare dei lavori ci vogliono anni, come quelli all'ingresso: iniziati nel 2019 dovevano durare qualche mese e solo ora si vede la luce in fondo al tunnel. «Devo dire che ultimamente qualcosa si è mosso - ammette Gratteri - Almeno per quanto riguarda l'adeguamento dell'ingresso siamo in dirittura d'arrivo. Abbiamo inoltre in programma il rifacimento dei pavimenti e l'eliminazione dei controsoffitti risultati dannosi per la salute. E poi c'è un progetto di revisione totale del palazzo, per quanto riguarda impianti e struttura, per il quale sono stati stimati interventi per 10 milioni». Dello stesso tenore l'intervento del procuratore facente funzione Laura Canovai. «Viviamo in una situazione di difficoltà endemica. L'assenza di personale amministrativo va avanti da anni - ha detto - basti pensare che su 33 unità assegnate in Procura ce ne sono al lavoro solo 18 (scopertura di amministrativi del 40%). Si sta parlando di una pianta organica inadeguata in partenza che ha gli stessi numeri dagli anni '80. Non so se vi sembra la stessa città di 40 anni fa».
cb
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