Una via a Paperino intitolata a Spartaco Casini e una piazzeta del Villaggio Gescal a Don Giampiero Fabbretti
Doppia intitolazione stamani a due persone che hanno dedicato la propria vita al servizio di Prato e della comunità, anche se in modi diversi: a Paperino è stata intitolata una via a Spartaco Casini mentre a San Giusto, nel cuore del Villaggio Gescal, la piazzetta tra la chiesa di Sant'Antonio e il Centro Civico Ventrone è stata intitolata a Don Giampiero Fabbretti.
Alla cerimonia di stamani a Paperino erano presenti il sindaco e la famiglia di Spartaco Casini, la figlia Giuliana e le nipoti Caterina e Giulia Cappellini e Benedetta Ciacci: partigiano ed antifascista, Spartaco dalla metà degli anni '70 agli anni '80 era stato lo storico presidente della Circoscrizione Centro e per 39 anni, dal 1962 al 2001, anno della sua morte, aveva rivestito la carica di presidente dell'Associazione Italiana Cultura e Sport Aics, facendosi promotore di tante iniziative per coinvolgere i giovani. Era presente infatti anche l'attuale presidente Massimo Pierri.
Subito dopo si è svolta la cerimonia di intitolazione della piazzetta di via delle Gardenie a Giampiero Fabbretti, che ha dedicato la sua vita alla comunità del Villaggio Gescal. Erano presenti il sindaco, il vicario generale della Diocesi Monsignor Daniele Scaccini e tanti residenti della zona che si sono fatti promotori dell'iniziativa di intitolazione alla Commissione Toponomastica. Giampiero Fabbretti nacque a Firenze nel 1938. Suo padre morì in Austria dopo essere stato catturato dai fascisti, per questa ragione fu preso in carico dall’orfanatrofio Magnolfi di Prato. Durante la gioventù maturò la vocazione religiosa che lo portò a frequentare il Seminario a Prato dal 1946 al 1956 e poi il seminario superiore universitario a Firenze dove ottenne la laurea in Teologia. Nell'agosto del 1967 fu nominato sacerdote della parrocchia di Sant’Antonio a Reggiana. Don Giampiero si è da subito impegnato a far fronte alle esigenze spirituali di un quartiere del tutto nuovo, il Villaggio costruito dalla GESCAL (Gestione Case per Lavoratori) a San Giusto. Nell'ottobre del 1967 pronunciò la sua prima omelia nello scantinato di via dei Gerani in quanto la chiesa non era ancora stata costruita e da quel momento si è sempre impegnato per la collettività, portando avanti iniziative per i ragazzi e gruppi di ascolto. E' morto nel gennaio 2012.
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