Consiglio straordinario sul carcere, la sindaca Bugetti: "Grande assente il governo. L'indifferenza è complicità"
“Oggi c’è un grande assente, il governo. Grande perché è il governo ad avere la competenza esclusiva sul sistema penitenziario nonchè l’obbligo di dare piena applicazione al principio costituzionale di una pena detentiva che sia rieducativa e volta al reinserimento del detenuto nella società. Un principio che al momento non trova accoglimento alla Dogaia”. L’intervento della sindaca Ilaria Bugetti al Consiglio comunale straordinario sulle condizioni del carcere di Prato, inizia con la presa d’atto dell’assenza dei vertici e dei tecnici del ministero della giustizia al confronto di oggi nonostante gli inviti della presidenza del Consiglio comunale. “Ieri il ministro Nordio era a Firenze. – prosegue la sindaca - Ci avrebbe fatto piacere fosse rimasto qualche ora in più per partecipare al Consiglio di oggi. Avrebbe dimostrato di non essere indifferente a quanto denunciamo da tempo sulle condizioni disumane in cui vivono i detenuti e operano gli agenti di polizia penitenziaria. I suicidi e le aggressioni sono la punta di un iceberg enorme che deve essere sciolto con un’azione forte e sinergica. L’indifferenza è complicità. Noi non ci voltiamo dall’altra parte e anche stamani siamo qui tutti insieme, maggioranza e opposizione, per ribadirlo insieme a chi opera per e con la casa circondariale di Prato. Per questo chiedo al presidente del Consiglio comunale Lorenzo Tinagli, di inviare al Ministero la documentazione che ci è stata consegnata dai sindacati di polizia e dagli enti e dalle associazioni che collaborano con la Dogaia, nonché la trascrizione degli interventi e del dibattito di stamani. Non ci stancheremo di chiedere a Roma un intervento concreto per eliminare le criticità che da troppo tempo affliggono la nostra casa circondariale. Finché non vedremo una svolta, una presa in carico seria del problema, continueremo a bussare al governo e a fare la nostra parte al fianco di chi ogni giorno si impegna con i propri strumenti per migliorare le condizioni in cui vivono i detenuti. Noi ci siamo e continueremo a esserci”.
eb
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