Tpl, nel 2024 boom di utenza. A bordo dei mezzi At quasi 8 milioni e mezzo di passeggeri
Sono tutti positivi gli indicatori sull’utilizzo dell’utenza Tpl in ambito urbano evidenziati da una specifica analisi effettuata dall’ufficio Mobilità del Comune di Prato, presentata oggi, 18 giugno, nella seduta congiunta delle commissioni 3 e 4. Secondo i dati raccolti dai tecnici comunali, nel 2024 sono saliti sui mezzi di Autolinee toscane quasi 8 milioni e 463mila utenti, 160mila in più del 2023 e quasi duemila in più del 2022, anno che però era ancora influenzato dalle restrizioni dettate dal Covid. Il dato 2024 è però superiore anche all’utenza registrata prima della pandemia. Il 2019, ad esempio, evidenziò 7 milioni e 658mila utenti. Altri numeri importanti del 2024. Le corse totali sono state 933 al giorno e 312607 all’anno con una media di saliti al giorno di 24.250 e un totale di chilometri percorsi pari a 3 milioni e 368mila.
Tra le linee più utilizzate troviamo la 1+, la 2+ e la 3+. La 1+, che collega la zona est con l’ospedale passando dalla stazione e dal centro, conta oltre 2 milioni e 623mila saliti all’anno; la 2+, che garantisce il trasporto tra la zona nord e la zona sud, è utilizzata da oltre 1 milione e 656mila utenti. La 3+, che va dalla Stazione centrale a Galciana toccando anche l’ospedale, vede quasi un milione e trecentomila passeggeri.
Tra le linee meno utilizzate troviamo la 5, la 10 e la 11 che hanno all’anno rispettivamente 31.616 utenti, quasi 110mila e 364mila. Probabilmente il dato può essere spiegato in relazione alle frequenze di tali corse che hanno una frequenza minore e alla densità abitativa delle zone attraversate.
L’approfondimento degli uffici serve proprio per analizzare vizi e le virtù della rete cittadina come ha sottolineato l’assessora alla Mobilità Cristina Sanzò: “Questo studio ci permette di avere un quadro completo e approfondito sui flussi di utenza del trasporto pubblico in ambito urbano in modo da poter lavorare a una riorganizzazione che tenga conto dei punti di forza e delle criticità attuali in chiave di maggiore copertura delle linee più deboli. Significa intervenire chirurgicamente dove è necessario. Quando si parla di mettere mano al trasporto pubblico è necessario prima di tutto partire dai numeri che traducono lo stato attuale. Solo così si possono studiare soluzioni volte a intercettare maggiormente i bisogni di mobilità dei cittadini. Ringrazio i nostri uffici che in modo certosino sono riusciti a fotografare la nostra rete urbana tpl in modo da avere a disposizione uno strumento efficace di programmazione, utile anche per redarre il nuovo Pums”.
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