Prato rende omaggio a Francesco Datini nel 615° anniversario della sua morte
Stamani il Comune di Prato, la Fondazione Casa Pia dei Ceppi e la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato hanno reso omaggio a Francesco Datini con la deposizione di una corona d’alloro al monumento a lui dedicato in piazza del Comune per il 615° anniversario della morte, avvenuta il 16 agosto 1410. Erano presenti Renata Castrucci, Vicaria del Commissario Straordinario, Diana Toccafondi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e Nicola Furlanetto, membro del CdA della Casa Pia de Ceppi.
Dopo la cerimonia in piazza del Comune la Messa nella Chiesa di San Francesco, che ospita la tomba dell’illustre pratese, organizzata dalla Fondazione Casa Pia dei Ceppi: erano presenti anche Angela Orlandi, direttrice scientifica dell'Istituto internazionale di storia economica Datini, e Giampiero Nigro, membro del Comitato d'onore dell'Istituto.
Datini fu un commerciante di livello internazionale, il primo nella storia a istituire un sistema di aziende, una sorta di holding a cavallo tra 1300 e 1400, aprendo manifatture a Pisa, Prato, Genova, Barcellona, Valenza, Maiorca e Avignone. La famosa statua che Antonio Garella eresse nel 1896 in piazza del Comune ritrae il mercante mentre porge il proprio testamento ai poveri, ai quali lasciò tutti i suoi beni per un valore di oltre 100mila fiorini d’oro, una fortuna per l’epoca. Inoltre, come è stato ricordato durante la Messa, lasciò mille fiorini all'Ospedale di S.Maria Nova per creare un luogo di accoglienza per l'infanzia abbandonata: ebbe così origine lo Spedale degli Innocenti, primo luogo nel mondo allora conosciuto esclusivamente dedicato all’assistenza e alla cura dei bambini abbandonati. Faceva parte del testamento anche la Messa di suffragio a sua imperitura memoria che il mercante chiese di far celebrare ogni anno nell’anniversario della morte.
cb
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